venerdì 7 marzo 2008

BOULE DE NEIGE




Qualcosa si sveglia,fuori e dentro di me!
Per mesi questo peso mi ha sovrastata impedendomi di gioire e vivere serenamente emozioni che meritavano piu' attenzione.
Quell'essere malvagio si prende tutto ,si contorce ,scalpita,si agita e io che cerco a volte con successo di controllarlo...mille e mille volte ancora mi tiene rinchiusa in una bolla senza respiro!Non posso che chiudere gli occhi , resistere e sopravvivere nella mia autentica claustrofobia! Credo tanto ai rimedi "bianchi",alle corse perdi fiato,alle mani tese ,agli sfoghi senza fine...credo molto in me stessa , ai colori della natura , al rumore del passato,ai sorrisi dell'amore ,alle dita incrociate e a due occhi verdi in cui mi perdo continuamente!
Un giro di corda,capovolgo il tutto...cade qualcosa e a prescindere dalla gravità e dal suo peso ,so che il vento presto lo porterà via con sè...
....so che presto il vento mi porterà da Me!

martedì 26 febbraio 2008

WILLIAM

....era Novembre di qualche anno fa'
..l'aula era sempre gremita di gente,qualcuno distrattamente guardava dalla finestra...qualcuno disegnava sul banco....altri chiacchieravano...altri come me rimanevano incantati dalla passione dell'uomo dalla voce soave!Potevo chiudere gli occhi e immaginare le smorfie del suo viso ...
credo di doverlo ringraziare sempre...
ogni volta che mi manca un'aula universitaria...
ogni volta che mi manca quell'adrenalina...
l'attesa del voto...
il terrore di sbagliare....
le mani sudate..
la gioia...di sapere!


"GIULIETTA: Vuoi già partire? Il giorno non è ancora vicino: era l'usignolo, e non
l'allodola, quello che ti ha ferito col suo canto l'orecchio trepidante; esso canta tutte le notti su quel melograno laggiù: credi, amor mio, era l'usignolo.

ROMEO: Era l'allodola, messaggera del mattino, non l'usignolo: guarda, amore, come quelle strisce di luce invidiose della nostra gioia, cingono di una frangia luminosa le nubi che si disperdono laggiù nell'oriente; i lumi della notte si sono spenti a poco a poco, e il dì giocondo si affaccia in punta di piedi sulle nebbiose cime delle montagne: io debbo partire e vivere, o restare e morire.

GIULIETTA: Quella luce laggiù non è la luce del giorno, io lo so bene:

è qualche meteora che il sole emana, affinché stanotte essa ti sia come una face, e rischiari la via a te in cammino per Mantova; perciò rimani ancora; non è vero che tu devi partire ad ogni costo.

ROMEO: Mi prendano pure, mi mettano a morte: io sono contento, se tu vuoi così. Dirò che quel barlume laggiù non è l'occhio del mattino, ma il pallido riflesso della fronte di Cinzia; dirò che non è l'allodola quella che ferisce coi suoi accenti la volta del cielo, su in alto sopra le nostre teste: io ho più desiderio di rimanere che volontà di partire: vieni, o morte, e sii la benvenuta! Giulietta vuol così. Va bene, anima mia? discorriamo, non è ancor giorno.

GIULIETTA: E' giorno, è giorno: parti, fuggi di qua, presto! è l'allodola quella che canta in sì discordi accenti, sforzando la sua voce a striduli suoni e sgradevoli acuti. Dicono che l'allodola canta come da una dolce partitura: questa no, poiché partisce noi due; dicono che l'allodola e l'aborrito rospo hanno fatto scambio degli occhi: oh, in questo momento io vorrei che si fossero scambiata anche la voce! poiché quella voce ci strappa con terrore l'una dalle braccia dell'altro e scaccia di qui te sonando la sveglia al giorno. Ah, parti, ora: la luce si fa sempre più chiara.

ROMEO: Più chiara, sempre più chiara; e di più in più cupi i nostri dolori!"


sabato 23 febbraio 2008

CELLO

La morfologia delle mani.
Necessito di un riverbero,oscillazioni continue e dita puntate su alluminio e legno.
Sento le vibrazioni sul petto e nella panciae l'anima interiore del legno produce suoni inspiegabili.
Ho bisogno di questo adesso.
Ho bisogno che le mie dita producano suono....le braccia tese...setole,pece,concentrazione e tensione.
Forza nelle braccia...forza ti prego...
devo continuare....continuare a suonare!